Strumenti e numeri
L'emina
L’emina, strumento di misura utilizzato in Valle d'Aosta, aveva una forma cilindrica ed era fatta di legno di betulla, di abete, di pino, di noce . La sua profondità corrispondeva a circa due terzi del suo diametro. Il valore dell’emina non era uguale in tutta la valle, ma cambiava a secondo delle zone. Si trattava comunque sempre di una misura approssimativa perché era il contadino che fabbricava con le sue mani le misure da utilizzare per gli scambi.
L’emina rasa era l’unità di misura del grano e corrispondeva a 22,4 litri circa.
La quartara rasa valeva mezza emina e corrispondeva dunque a 11,2 litri.
Lo staio valeva 2 emine rase, cioè 44,8 litri, mentre il sacco valeva 6 emine rase, cioè 134,4 litri.
Per emina rasa o quartara si intendeva la misura del recipiente di legno riempito fino all’orlo e in seguito livellata con la “veurdze”, cioè un bastoncino tondo di legno, o con un raschietto di metallo
“ rapet” che serviva ad eliminare la parte eccedente.
Se si trattava di castagne, di noci o di mandorle, l’emina doveva essere colma e valeva allora 28,97 litri.
In valle d’Aosta l’emina della segale corrispondeva a circa16 kg e quella del frumento a circa 18 kg.