Civiltà e numeri
Antico Egitto
L’Egitto ha avuto molti nomi.
Anticamente, la denominazione comune, nella lingua locale, era Keme (o Kemt) “la terra nera” e con essa descrivevano il suolo ricco dei depositi delle piene del Nilo.
I greci lo chiamarono Egitto riprendendo il suono, in lingua egizia, “hikuptah” (casa-castello), con cui gli abitanti del posto indicavano l’antica capitale Menfi, non lontana dalla zona dove sorge oggi Il Cairo.
Da Erodoto di Alicarnasso a oggi, scrittori, archeologi, storici hanno descritto patrimonio e cultura d’un popolo puntando su uno o su un altro aspetto seguendo ognuno il proprio immaginario o la propria inclinazione.
Io conosco l’Egitto attraverso le immagini dei depliants turistici, attraverso i resoconti degli amici, attraverso i testi di scuola.
Ogni volta mi immagino il Nilo, con la valle dedicata ai suoi re e alle sue regine, le piramidi, e la struttura sociale che rappresentano.
Colpisce l’immaginario quella grandiosità monumentale.
Pietre, manufatti, statue, oggetti, pitture, papiri e ostraca di calcare e tutti gli strumenti degli artigian, ritrovati nella città degli artisti chiamata Pa-demi, e creati per raccontare la vita dei grandi faraoni, testimoniano numerose abilità e competenze.
Deir el Medina (Pa-demi) ospitava le case d’una settantina di famiglie. erano ammucchiate all’interno d’ una cinta ovale, basse, formate da 4 stanze in fila, ognuna di circa 70 mq. Avevano cantine e terrazze. Gli artigiani vivevano con mogli e figli, con tutti gli agi che il tempo poteva concedere, seguivano orari di lavoro precisi, obbedivano a una burocrazia efficiente e pignola.
Lavoravano otto ore al giorno, avevano numerose possibilità di prendere un giorno di festa in caso di malattia di un congiunto o per una ricorrenza religiosa.
Venivano pagati in natura, con legna, pesce, cereali, frumento, di rado con carne, sale e vino. I capi e gli scriba ottenevano qualcosa in più.
Nel 1200 a C. furono protagonisti del primo sciopero di cui si ebbe notizia.
Nel villaggio, gli artigiani si occupavano dell’ ambiente casalingo, abbellendone le pareti con oggetti e pitture.
Giocavano a scacchi, suonavano il liuto, erano poeti, si sposavano per amore, e reprimevano l’adulterio.
Sapevano leggere, scrivere e contare.
IL REGNO ANTICO(2850-2052)
L’egitto è unificato sotto lo scettro del re Menes. L a capitale è Menfi , A SUD del Cairo. Testimonianza di tale epoca sono le piramidi, grandiose e maestose tombe che i faraoni si fecero costruire in lunghi anni di lavoro. Da migliaia e migliaia di schiavi.
IL REGNO MEDIO(2552 1570)
le grandi spese sopportate per la costruzione delle gigantesche piramidi impoverirono il paese..
Dopo oltre un secolo prevalsero i re di Tebe e a Tebe venne fissata la nuova capitale.
I faraoni del regno medio realizzarono opere pubbliche ed estesero il loro dominio conquistando Palestina e Fenicia.
Tale processo venne arrestato dall’invasione degli Hyksos provenienti dal Medio oriente, i quali sottomisero l’ egitto grazie alla loro superiorità militare.
Essi infatti usavano i cavalli e i carri da guerra.
IL REGNO NUOVO (1570- 715)
Ancora una volta è da Tebe che parte la riscossa del regno. Le dinastie degli Amenophis e dei Ramseti non solo cacciano dal Paese gli Hyksos, ma iniziano anche un’epoca di grandi conquiste. Tale periodo di splendore e di potenza è però interrotto dalla invasione dei popoli del mare così chiamati per la loro provenienza.
Da allora ha inizio la lenta decadenza del regno. La capitale è ora a Sais sul delta del<b<nilo< b="">
Il paese cade prima sotto la dominazione degli Assiri (670-633) poi dei persiani nel 525 e di alessandro magno nel 332 ac. Dopo la morte di Alessandro magno, un suo generale Tolomeo, dara origine alla dinastiasa dei tolomei che regnava sull’egitto fino alla conquista romana 30 ac</b<nilo<>