Civiltà e numeri
Valle d'Aosta
In epoca romana e nel Medioevo si usavano come misure di capacità per i cereali dei recipienti-campione di forma cilindrica, scavati in una grande pietra rettangolare collocata nella piazza del mercato della città. Le persone che si recavano al mercato, acquirenti e venditori, potevano servirsene per controllare le loro misure.
Nel medioevo la città di Aosta era provvista di due di queste misure-campione, una situata in Croce di Città, e l’altra alla Porta Praetoria, dove ogni settimana si teneva il mercato dei cereali.
Negli Stati Sabaudi, prima dell’introduzione del sistema metrico decimale (1850), si utilizzava il sistema duodecimale ( a base dodici), che aveva il vantaggio di disporre di un maggior numero di divisori. All’epoca in Valle d’Aosta si usavano due tipi di misure di capacità, una per i prodotti secchi, con recipienti di legno per le granaglie, le castagne, le noci, le mandorle, e l’altra, con recipienti di stagno o di latta per i liquidi.
L’emina rasa era l’unità di misura del grano e corrispondeva a 22,4 litri circa.
La quartara rasa valeva mezza emina e corrispondeva dunque a 11,2 litri.
Lo staio valeva 2 emine rase, cioè 44,8 litri, mentre il sacco valeva 6 emine rase, cioè 134,4 litri.
Per emina rasa o quartara si intendeva la misura del recipiente di legno riempito fino all’orlo e in seguito livellata con la “veurdze”, cioè un bastoncino tondo di legno, o con un raschietto di metallo
“ rapet” che serviva ad eliminare la parte eccedente.
Se si trattava di castagne, di noci o di mandorle, l’emina doveva essere colma e valeva allora 28,97 litri.
In valle d’Aosta l’emina della segale corrispondeva a 16 kg e quella del frumento a 18 kg. L’emina aveva una forma cilindrica ed era fatta di legno di betulla, di abete, di pino, di noce . La sua profondità corrispondeva a circa due terzi del suo diametro. Il valore dell’emina non era uguale in tutta la valle, ma cambiava a secondo delle zone. Si trattava comunque sempre di una misura approssimativa perché era il contadino che fabbricava con le sue mani le misure da utilizzare per gli scambi.